La previdenza professionale (2° pilastro)

La previdenza professionale (PP) viene regolata nella “Legge federale sulla previdenza professionale per la vecchiaia, i superstiti e l’invalidità” (abbreviata con LPP). Il primo articolo della LPP stabilisce che la previdenza professionale consente alle persone anziane, ai superstiti e agli invalidi di mantenere i loro standard di vita abituali.

Per le persone anziane, questo riguarda soprattutto la vita dopo il pensionamento (assicurazione per la vecchiaia). I superstiti sono persone che hanno perso un familiare o una persona molto vicina (assicurazione in caso di decesso). Invalidità significa che una persona è parzialmente o totalmente incapace di lavorare a causa di un danno alla salute (assicurazione per l’invalidità). La previdenza professionale è quindi un’assicurazione. Assicura le persone contro la vecchiaia, il decesso e l’invalidità. Se si verifica uno di questi eventi, la persona continua a ricevere una parte del proprio stipendio, poiché esso è assicurato.  

Come viene finanziata la PP?

La previdenza professionale viene finanziata attraverso il sistema di capitalizzazione. Con questo sistema, alla fine del periodo di assicurazione (quindi al momento del pensionamento, oppure se ci si fa versare il denaro), una persona ha diritto ai contributi che sono stati versati per suo conto e anche agli interessi che sono maturati su questo capitale.

Per finanziare questi interessi, le casse pensioni cercano di accrescere il denaro versato per una persona. La cassa pensioni cerca quindi di ottenere un profitto con il denaro. Per fare ciò, ad esempio, comprano e affittano immobili.

Il denaro così accumulato fino al momento del pensionamento viene chiamato avere di vecchiaia. Dopo il pensionamento, la propria rendita o il prelievo del proprio capitale vengono prelevati dall’avere di vecchiaia. Il denaro versato dopo il pensionamento da parte delle casse pensioni, quindi, è il proprio denaro risparmiato. Si noti che non è possibile «esaurire» questo avere: se una persona vive più a lungo della media, riceverà più denaro rispetto a quanto ha versato.

Chi deve versare i contributi PP?

I contributi PP vengono versati per metà dalla o dal dipendente e per metà dalla datrice o dal datore di lavoro.

L’obbligo contributivo vale per le persone che percepiscono un salario netto sopra i 22'680 a l’anno e sono assicurate con l’AVS. Questo ammontare di salario viene anche chiamato soglia d’entrata.

Per i dipendenti sopra i 17 anni, il cui salario netto raggiunge la soglia d’entrata, è solo obbligatorio versare i contributi alla previdenza per i superstiti e l’invalidità. 

L’assicurazione per la vecchiaia (quindi la previdenza per la vecchiaia) è obbligatoria a partire dal 1° gennaio dopo che la persona ha compiuto 24 anni.

L’anno di contribuzione inizia sempre il 1° gennaio.

Lavoratrici e lavoratori autonomi, persone senza attività lucrativa o che non raggiungono la soglia d’entrata possono versare contributi PP, ma non ne hanno l’obbligo.

Quanti sono i contributi PP da versare?

Tra le persone che lavorano, l’ammontare del contributo PP dipende dell’età del soggetto.

Il contributo per chi ha tra i 25 e i 34 anni è il 7 percento del salario coordinato. Di questo, la metà (3.5 percento) viene versata dal datore di lavoro, l’altra metà dal lavoratore dipendente. Per chi ha tra i 55 e i 65 anni, si tratta del 18 percento del salario coordinato.

Come vengono calcolati i contributi PP?

Il contributo annuale che deve venire versato alla previdenza professionale viene chiamato anche accredito di vecchiaia. 

Per calcolare il contributo, si detraggono 26‘460 franchi dal salario annuale di una persona. Questa somma si chiama deduzione di coordinamento. Questa ha lo scopo di evitare che una persona assicuri contemporaneamente le stesse quantità salariali presso l’AVS e la PP. La differenza tra il salario annuale e la deduzione di coordinamento dà come risultato il salario coordinato.

Il salario coordinato è il salario che una persona può assicurare. Il salario coordinato viene detratto con un certo punto percentuale (ad esempio, è il 7 percento per le persone tra i 25 e i 34 anni). Si ottiene così il contributo annuale che deve venire versato.

I lavoratori dipendenti devono assicurare il proprio salario a partire da un salario annuale di 22'680 franchi. La deduzione di coordinamento, però, è di 26‘460 franchi. Questo significa che il salario coordinato può anche essere negativo. In questo caso, la legge prevede che 3'780 franchi del salario annuale vengano comunque assicurati.

Come si pagano i contributi PP?

A seconda che tu sia dipendente o autonomo, paghi i contributi PP individualmente o congiuntamente al datore di lavoro. I datori di lavoro collaborano con le casse pensioni. I lavoratori autonomi possono decidere liberamente se vogliono versare contributi alla cassa pensioni. Se vogliono farlo, possono aprire un conto presso una cassa pensioni e versarvi i contributi.

A quanto ammontano le rendite dei contributi PP?

Solitamente, le casse pensioni investono i contributi versati per la previdenza professionale durante gli anni di lavoro in un conto speciale. La persona assicurata riceve degli interessi su questi contributi. Tutti i contributi versati sommati agli interessi risultano nel cosiddetto avere di vecchiaia. Da questo avere di vecchiaia, ogni anno viene erogata una certa somma sotto forma di rendita.

L’ammontare di questa somma è stabilito dalla legge attraverso la cosiddetta aliquota minima di conversione. Attualmente, l’aliquota minima di conversione corrisponde ad un minimo del 6.8 percento.

La rendita annuale viene divisa per dodici ed erogata mensilmente. È anche possibile riscuotere tutta la rendita o una parte di essa in una volta. In questo caso, più tardi si ottiene una rendita ridotta.

Non è possibile «esaurire» l’avere sul conto delle casse pensioni. Se una persona vive più a lungo della media, riceverà più denaro rispetto a quanto ha versato.

Come si ricevono le rendite?

Ci sono diversi modi per riscuotere il denaro delle casse pensioni.

  • Sotto forma di rendita regolare durante gli anni di pensionamento.
  • Prelevamento dell’intera quantità di denaro risparmiato in una sola volta (prelievo di capitale).
  • Una parte di denaro come rendita regolare e una parte come prelievo di capitale.

 Ad esempio, chi vuole acquistare un immobile, può prelevare il denaro anche prima. Se l’immobile viene poi rivenduto, però, il denaro deve venire riversato.