Iniziativa per la limitazione27. settembre 2020

Obiettivo: Porre fine all’Accordo sulla libera circolazione delle persone tra la Svizzera e l’Unione europea.

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Situazione attuale

Dal 2002 tra l’Unione Europea (UE) e la Svizzera è in vigore l’Accordo sulla libera circolazione delle persone (ALC). L’ALC è uno dei sette accordi che insieme vengono detti Accordi bilaterali I. I sette accordi formano insieme un unico pacchetto: se uno di questi viene disdetto, tutti e sette gli accordi smettono automaticamente di essere in vigore. Questo meccanismo viene detto clausola ghigliottina.

Per porre fine all’Accordo sulla libera circolazione delle persone è stata presentata un’iniziativa. Per questo motivo siamo ora chiamate e chiamati a votare.

Che cosa cambierebbe?

Dal 2002 tra l’Unione Europea (UE) e la Svizzera è in vigore l’Accordo sulla libera circolazione delle persone (ALC). L’ALC è uno dei sette accordi che insieme vengono detti Accordi bilaterali I. I sette accordi formano insieme un unico pacchetto: se uno di questi viene disdetto, tutti e sette gli accordi smettono automaticamente di essere in vigore. Questo meccanismo viene detto clausola ghigliottina.

Per porre fine all’Accordo sulla libera circolazione delle persone è stata presentata un’iniziativa. Per questo motivo siamo ora chiamate e chiamati a votare.

Argomenti dei favorevoli

  • L’immigrazione illimitata porta a una crescente disoccupazione e mette a rischio il benessere della Svizzera.
  • La manodopera qualificata necessaria alla Svizzera può continuare a vivere e lavorare qui. Anche senza l’ALC la Svizzera è un Paese aperto.
  • L’iniziativa vuole porre fine solo all’ALC. Gli altri accordi bilaterali con l’UE dovrebbero restare invece in vigore. Spetta al Consiglio federale condurre questi negoziati.

Argomenti dei contrari

  • Gli Accordi bilaterali I sono stati definiti su misura per la Svizzera e le assicurano in particolare buone relazioni economiche con l’UE.
  • La libera circolazione delle persone è un principio fondamentale per l’UE. Condurre dei negoziati sull’ALC evitando la clausola-ghigliottina è irrealistico.
  • Le imprese svizzere perderanno l’accesso diretto al loro mercato più importante. Ciò complicherà gli scambi commerciali con l’UE.

più informazioni

Cos’è l’UE?

Dopo la seconda guerra mondiale, varie nazioni hanno deciso di rafforzare la loro collaborazione. Negli anni sono quindi state fondate diverse organizzazioni e sono stati firmati vari accordi. Nel 1992 queste organizzazioni e questi accordi sono stati riuniti ed è stata creata l’Unione Europea (UE) così come la conosciamo oggi. Attualmente l’UE conta 27 Stati membri. La Svizzera non è membro dell’UE.

Accordi bilaterali I – background

L’UE e alcuni Stati membri dell’Associazione europea di libero scambio (AELS) ‒ come l’Islanda, il Liechtenstein e la Norvegia ‒ fanno parte dello Spazio economico europeo (SEE). La popolazione svizzera ha rifiutato l’adesione allo SEE in una votazione popolare nel 1992. Per avere accesso al mercato interno europeo in settori economici importanti dopo il «No» all’adesione allo SEE, nel 1993 il Consiglio federale ha cominciato delle trattative con l’UE.

L’UE era pronta a effettuare delle trattative in sette settori. La condizione era che le trattative si svolgessero in parallelo e che le soluzioni accordate entrassero in vigore nello stesso momento tutte assieme. Infatti, unicamente i sette accordi riuniti in un unico pacchetto risultavano d’interesse per l’UE. Per questo motivo, gli accordi sono stati uniti legalmente con la clausola ghigliottina. In altre parole, se uno dei sette accordi viene disdetto, gli altri sei accordi smettono automaticamente di essere applicati. 

Nel 1999, l’UE e la Svizzera hanno firmato i sette accordi bilaterali. Nel 2000, la popolazione svizzera ha accettato gli Accordi bilaterali I in una votazione popolare. Il 1° giugno 2002 i sette accordi sono quindi entrati in vigore.

Accordi bilaterali I – contenuto

Gli Accordi bilaterali I regolano i seguenti settori:

Accordo sulla libera circolazione delle persone

L’Accordo sulla libera circolazione delle persone permette alle cittadine e ai cittadini svizzeri di vivere, lavorare e studiare nell’UE. A loro volta le cittadine e i cittadini europei possono vivere, lavorare e studiare in Svizzera.

Accordo sull’abolizione degli ostacoli tecnici al commercio

I prodotti possono essere commercializzati solamente se rispettano determinate prescrizioni. L’Accordo sull’abolizione degli ostacoli tecnici al commercio dichiara che i prodotti svizzeri sono autorizzati anche all’interno dell’UE. In modo corrispondente, esso dichiara che i prodotti provenienti dall’UE sono autorizzati in Svizzera.

Accordo relativo agli appalti pubblici

Come tutti gli altri settori, anche il settore pubblico (Confederazione, Cantoni e comuni) acquista beni e servizi (p.es. un software per un comune). Alcuni beni e servizi devono essere oggetto di un bando di concorso. Ciò garantisce un accesso equo agli appalti pubblici. L’Accordo sugli appalti pubblici permette alle ditte svizzere di partecipare ai concorsi per gli appalti pubblici nell’UE. Allo stesso modo, anche le ditte europee hanno il diritto di partecipare ai concorsi per gli appalti pubblici in Svizzera.

Accordo sul commercio di prodotti agricoli

L’accordo regola il commercio di prodotti agricoli tra la Svizzera e l’UE. L’accordo disciplina, ad esempio, i requisiti per l’ammissione dei prodotti dell’UE in Svizzera e per l’ammissione dei prodotti svizzeri nell’UE.

Accordo sui trasporti terrestri

L’Accordo sui trasporti terrestri regola il traffico stradale e ferroviario tra la Svizzera e l’UE. Esso regola dunque il trasporto di beni tra la Svizzera e l’UE.

Accordo sulla ricerca

L’Accordo sulla ricerca pone le basi per la cooperazione nella ricerca. La Svizzera può partecipare ai programmi di ricerca dell’UE e l’UE può partecipare a programmi di ricerca svizzeri.

Iniziativa popolare «Per un’immigrazione moderata (iniziativa per la limitazione)»

L’iniziativa popolare «Per un’immigrazione moderata (iniziativa per la limitazione)» è stata lanciata perché le sue autrici e i suoi autori sono dell’opinione che l’iniziativa popolare contro l’immigrazione di massa del 2014 non sia stata applicata correttamente.

L’iniziativa per la limitazione chiede la disdetta dell’Accordo sulla libera circolazione delle persone. Il Consiglio federale avrà un anno dopo l’accoglimento dell’iniziativa per negoziare la disdetta dell’ALC. L’obiettivo di queste trattative è quello di mettere fine all’ALC evitando l’entrata in vigore della clausola ghigliottina. Se le trattative non dovessero avere successo, il Consiglio federale dovrebbe disdire l’ALC nell’arco dei 30 giorni successivi.